sabato 30 giugno 2007

F. Di Vittorio: “Temi perduti” e “verde perduto”

Nel 2004 ho votato Zanonato sindaco.
Finché si vota e poi ci si disinteressa dell’operato di chi si è eletto e “si lascia fare”, problemi non ce ne sono e vale il proverbio: occhio non vede, cuore non duole.
Il nostro dovere di elettori invece non può e non deve fermarsi al voto, ma sarebbe bene fare anche la “fatica” di seguire l’operato di coloro che Beppe Grillo chiama i “nostri dipendenti” in quanto noi siamo i loro “datori di lavoro”.
Io ho cercato di seguire la politica ambientale, che era stata la molla che mi aveva spinto a votare Zanonato dopo lo scempio compiuto dall’amministrazione precedente.
Purtroppo ho dovuto ridimensionare ben presto la speranza di un positivo cambiamento.
L’attuale sindaco, sostenitore del “fermiamo il cemento” della zona del Parco Iris, dopo l’elezione non solo non lo ha fermato, accampando motivazioni che in campagna elettorale sembravano non esistere, ma ha anche approvato una “variante” al piano regolatore che permette la costruzione, nella zona Iris, di ulteriori nuove edificazioni.
Alla luce di questi fatti si è costituito un “Comitato apolitico spontaneo” di persone che si sono sentite “tradite” e che con il loro operato cercano di risvegliare la “coscienza” dell’attuale giunta. Si tratta del “Comitato Iris”, del cui coordinamento sono fiero di far parte. Ecco uno stralcio preso dalla propaganda elettorale del sindaco Zanonato riguardo all’urbanistica:
“Gli obbiettivi urbanistici da perseguire sono: ridurre drasticamente o eliminare l'edificabilità nel territorio periurbano, salvaguardando quel che resta dei "cunei verdi"; prevedere un sistema di aree verdi (parchi, giardini, aree agricole) collegato da corridoi naturalistici e collegato al sistema delle acque; riqualificare e valorizzare le aree agricole esistenti e potenziali”
e inoltre
“Si dovrà procedere preliminarmente alla revoca delle varianti adottate nel corso della passata legislatura o, qualora ciò fosse impossibile, all'eventuale adozione di una variante di salvaguardia finalizzata alla tutela delle aree ancora inedificate.”
La realtà invece è che il “cuneo verde”, uno dei pochi polmoni della città, racchiuso tra l’attuale Parco Iris, il Canale Scaricatore e le vie Canestrini e Forcellini, destinato originariamente a verde pubblico, è stato via via aggredito da scelte speculative e, da “bene destinato alla collettività”, si è
trasformato in “bene di pochi speculatori”.
Gli “affari appetitosi” spesso mettono a tacere le coscienze!
A questo va poi aggiunto che la nuova cementificazione porterà, oltre a un rilevante rischio idrogeologico, un’ulteriore congestione di un traffico già congestionato e farà aumentare l’inquinamento e il PM10 in una città che è
tristemente agli ultimi posti in Italia come qualità dell’aria.
Vi sto allarmando? Ma no! Non preoccupatevi, ci saranno le “domeniche ecologiche” a salvarci!
Come non notare la disarmante incoerenza dei “nostri dipendenti comunali” che da un lato lanciano grida di allarme per traffico e inquinamento e dall’altro creano traffico e inquinamento!
Purtroppo la politica oggi non è più un “servizio”, ma una “professione”. Tutti ci metterebbero la firma per entrare in politica, ma non tanto per risolvere coscienziosamente e coerentemente i reali problemi della collettività, quanto per rassegnarsi, adeguarsi al sistema e avere una fetta della sospirata torta.
Le scelte giuste ovviamente sono scomode perchè accontentano la maggioranza (che conta “solo” al momento delle elezioni ed è così facile da convincere tre giorni prima del voto riempiendole la cassetta delle lettere di belle intenzioni) e scontentano invece “i pochi che contano”.
Si è perso forse il vero concetto di “democrazia” che è “governo del popolo” e non “vi ascolto, ma poi faccio quello che conviene a me”.
Nelle intenzioni preelettorali del sindaco c’era anche l’idea di
“partecipazione, informazione, coinvolgimento, discussione, ascolto, confronto”.
Forse intendeva la “sua” partecipazione a trasmissioni televisive e il “suo” coinvolgimento a discussioni pubbliche in quanto anche noi del Comitato Iris siamo stati ricevuti nel suo ufficio per essere ascoltati sul problema ambientale, ma non siamo riusciti a dire nulla in quanto aggrediti in modo arrogante dalle sue parole.
D’altronde, quando si è con le spalle al muro, la miglior difesa è l’attacco.
Alle prossime elezioni sarà dura riuscire a trovare qualcuno che meriti il nostro voto e coltivare così nuovamente la speranza che in politica possaesistere ancora il coraggio e la coerenza.

Fulvio Di Vittorio del coordinamento del “Comitato Iris”

1 commento:

Davide Sabbadin ha detto...

colgo l'occasione d iquesto intervento per ricordare che negli scorsi anni, durante la battaglia per il basso isonzo, abbiamo avuto modo di presentare un progetto di gestione dei grandi parchi urbani (non giardini pubblici, ma parchi nel senso parco dei colli, parco nazionale dello stelvio..in questo senso si parla di parco del basso isonzo, per legambiente. il resto sono giardini) ispirato alle esperienze di francoforte e altre città. Un area agricola grande e polifunzionale, vocata ad agricoltura ad alto reddito (ortaggi, biologico, prodotti tipici) gestita da un unico soggetto (cooperativo o meno) che ne tareva il reddito necessario a remunerare i proprietari terrieri (sicuramente più di ora, che quasi non lavorano più i campi) e per mantenere la struttura e gestire la manutenzione del grande giardino pubblico, cuore dell'area. Questo modello, che non prevedeva quasi espropri o cambi del prg...è stato snobbato. Per noi è ancora valido.