lunedì 2 luglio 2007

S. Fogliata *: Il problema dei giovani

Una nuova estate, e gli Spritz tornano in riva al Piovego. Certo, quello dell'aperitivo colorato non è un tema perduto, essendo tutti i giorni sui giornali classificato fra le tante "emergenze". Vale comunque la pena parlarne, proprio perché diventato simbolo di troppe cose che in questa città funzionano in una direzione diversa da quella che ci si sarebbe aspettata dopo la campagna elettorale di tre anni or sono.
Il rito degli Spritz si sposta sui "Navigli": da un lato il mito della Milano da bere e dall'altro gli spritz con finto aperol e campari a un euro e cinquanta e le patatine stantie sul banco...
Grazie ad un bando ad hoc quattordici bar del Centro e del Portello, i più "rumorosi" e meno rispettosi delle regole del quieto vivere (sono infatti quelli che dall'ordinanza del Sindaco del 2 Maggio 2006 devono chiudere a mezzanotte per evitare disturbi alla quiete pubblica), stanno organizzando la seconda edizione dei "Navigli". L'amministrazione ha concesso l'occupazione del suolo pubblico ma non permette ai bar di organizzare nessun tipo di spettacolo, per non disturbare la quiete pubblica (già parecchio disturbata lo scorso anno dagli stessi baristi che più volte si sono dimostrati irrispettosi verso gli accordi presi con il Comune). Quindi tutti a bere senza la possibilità di venire "distratti" da un diversivo che non sia un altro bicchiere. Con il benestare del Sindaco e della Giunta, sempre pronti ad utilizzare il fenomeno Spritz come sinonimo di degrado e di piaga sociale. Prima lo si permette e poi lo si critica. Ricorda un po' il proverbiale cane che si mangia la coda...

Come si è arrivati a questa situazione?

Durante la primavera del 2005 l'ASU (Associazione Studenti Universitari) trattò col Comune per far sì che le associazioni prendessero in gestione la zona del Portello, per organizzare spettacoli e tenere aperti un paio di chioschi durante l'estate. Dopo qualche settimana, ci venne detto che non se ne faceva nulla a causa di questioni tecniche irrisolvibili (allacciamento idrico ed elettrico): gli stessi motivi tecnici che l'anno scorso sono stati risolti per permettere a una dozzina di bar di vivere una raggiante estate.
Che la lobby dei commercianti sia più forte di quella del terzo settore è risaputo. Che riescano ad ottenere risultati che per gli altri sono miracoli o chimere è anche sotto gli occhi di tutti , ma c'è dell'altro. Gli assessori alla cultura e alle politiche giovanili che in una situazione simile dovrebbero svolgere il ruolo di protagonisti sembrano invece dei fantasmi. Per fare un esempio: un anno fa, dopo l'esperienza dei Navigli abbiamo partecipato a numerose riunioni in prefettura per avanzare delle proposte in vista del "contro-esodo" autunnale dei giovani nelle piazze del Centro. Diverse realtà erano presenti: ovviamente l'ASCOM, l'APPE e la Confesercenti, i rappresentanti delle Forze dell'Ordine e della Questura, persino un delegato della curia vescovile. L'amministrazione Comunale era rappresentata dagli assessori al Commercio e alle Sicurezza... Sintomatico questo di come è stata trattata la questione: con un occhio al portafoglio (dei baristi) e l'altro alla sicurezza (dei residenti?). Naturalmente questi incontri "partecipativi" portarono ad un nulla di fatto perché le associazioni di categoria di cui sopra non riuscirono a trovare un accordo che potesse accontentare le diverse parti e, a fronte delle migliori intenzioni espresse davanti al Prefetto, continuarono a discutere soltanto con la Giunta escludendo gli altri soggetti (del terzo settore) che si erano dimostrati interessati a lavorare per organizzare eventi culturali e campagne di sensibilizzazione nelle piazze del Centro.
Un esponente molto vicino alla Giunta (si dice il peccato ma non il peccatore) arrivò addirittura a dire "Ma cosa stiamo qui a parlare? Tanto da ottobre inizierà a piovere, la gente non va in piazza e abbiamo risolto i problemi".
Sono questi i nostri amministratori? Bisogna dunque “mettersela via”? Anche questa giunta vede gli Spritz come un problema di ordine pubblico e non come un fenomeno sociale da affrontare con l'apporto di chi quotidianamente lavora con i giovani e si occupa di promuovere eventi ludici e culturali che non siano quattro panchine sulle rive del Piovego? Evidentemente sì, se qualcuno per il secondo anno consecutivo ha creduto che i problemi si risolvano prendendo i bar e spostandoli da una parte all'altra della città.

* Presidente Associazione Studenti Universitari

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