venerdì 15 giugno 2007

E. Franzin*: CARO ZANONATO NON TI CHIEDIAMO DI FARCI SOGNARE. MA ASCOLTA CON UN PO' DI CALMA IL RACCONTO DEI NOSTRI SOGNI

Molto opportunamente il sindaco Flavio Zanonato, dopo tre anni di governo della città, invita ad un confronto quei sostenitori della sua amministrazione che hanno espresso, in varie occasioni, delle critiche e delle riserve allo scopo di affrontare i prossimi due anni della azione della sua giunta.

Il recentissimo "Documento dei Cento" ha affrontato alcuni nodi e non intendo ripetere quanto vi è contenuto. Mi propongo invece di dare un contributo sulla questione delle acque urbane. Nel maggio del 2004 il candidato sindaco Flavio Zanonato ha scritto una lettera pubblica agli Amissi del Piovego che conteneva delle affermazioni interessanti :"Le acque urbane dei fiumi sono un elemento qualificante, anche dal punto di vista urbanistico. Credo che si possano recuperare alcuni tratti dei corsi d'acqua cittadini: in primo luogo il canale Alicorno che collegava il Pra' della Valle alle mura cinquecentesche e al bastione di Santa Croce.

La valorizzazione delle acque urbane è un elemento essenziale per il godimento delle aree verdi e per la bellezza della città". Certo questa affermazione relativa al rapporto fra le acque urbane e l'urbanistica non era un programma completo ed organico di politica idraulica cittadina ma è venuta da un exsindaco che già nel 1994 aveva provveduto a finanziare il dragaggio del Piovego dal Portello fino alla Golena della Porte Contarine per consentire alle motobarche turistiche di risalire nel centro storico. E' bene ricordare che, dopo la Seconda guerra mondiale, nessuno aveva provveduto a dragare il Piovego. Era il tempo dei tombinamenti del canale dei Gesuiti-San Massimo, delle Acquette o degli Olmi, del Naviglio interno. Vi sono sicuramente anche altri aspetti di una politica idraulica cittadina altrettanto importanti per la nostra città come la sicurezza idraulica, il turismo fluviale. Ma nel maggio 2004 sia le associazioni ambientaliste che il sindaco non li avevano ancora individuati con precisione. Oggi è possibile. E due anni sono uno spazio notevole per poterli affrontare e risolvere.

Agli inizi di questa amministrazione l'assessore alle acque urbane Ivo Rossi ha istituito una Commissione idraulica che ormai non si riunisce più. E' possibile che le prime riunioni siano state un po' confuse anche per gli interventi dei suoi componenti. Ma sarebbe molto utile riconvocarla per arrivare alla stesura di un Piano regolatore delle acque urbane il cui modello rimane quello del 1962 firmato da F. Marzolo, V. Pavani, L. Trombella, A. Zanovello, C. Datei. Padova ha la fortuna di avere un professore di idraulica come Datei che può ancora dare un contributo importante. Ma ce ne sono anche altri altrettanto validi. Su tutte le discussioni grava l'ombra dell'idrovia Padova-Venezia.

Quindi siamo consapevoli dei limiti del programma del sindaco e delle associazioni ambientaliste del 2004 e anche degli ostacoli che questa Giunta comunale sta affrontando anche in materia di gestione delle acque urbane. Segnaliamo però che l'Ace Aps con l'assessore Mauro Bortoli sta provvedendo al disinquinamento di Fossa Bastioni che corre per qualche chilometro ai piedi delle mura cinquecentesche dal bastione della Saracinesca fino alla Chiavica dei Vetri al ponte di via Giotto. Stanno per iniziare i lavori di restauro della scalinata a monte del ponte del Portello e della Porta di Ognissanti. In questo momento che significato ha la campagna degli Amissi del Piovego per lo stombinamento integrale del canale Alicorno lungo la via 58° Fanteria fino al ponte di Porta Santa Croce? Noi non abbiamo mai nascosto, pur collaborando sul piano culturale, con il consulente prof. Sergio Crotti, che non siamo d'accordo con il suo progetto. Ma proprio su niente.

E' un errore costruire un parcheggio sotterraneo in piazza Y. Rabin. Non possono esserci dubbi che con il completamento della rete del tram le auto diminuiranno anche nella zona del Pra' della Valle. Il parcheggio sotterraneo è un attrattore di traffico permanente. Quello attuale a raso no. Se si vuole riqualificare e non cementificare bisogna realizzare un parcheggio scambiatore nell'area Mandria-Bassanello e pedonalizzare, biciclettare, la zona del Pra'. Ma soprattutto e prima di tutto è necessario restaurare il Pra' cominciando dalle statue che stanno tutte andando verso la loro distruzione dovuta all'inquinamento come ha segnalato l'ottimo Andrea Calore.

Non è affatto necessario aggiungere altri edifici a quello dell'lexForo Boario. Bisogna svuotarlo perché cosi come è non può essere utilizzato. Si possono aggiungere delle coperture leggere e trasparenti alle grandi e belle terrazze. Bisogna consultare i frati del Santo che potrebbero avere delle proposte interessanti relative al riuso dell'ex Foro Boario. Certo bisogna tener conto della funzione della Basilica del Santo e delle esigenze concrete materiali e spirituali dei pellegrini. L'ubicazione delle corriere dei pellegrini è effettivamente un problema perché si fa notare che molti di essi sono anziani e non camminano con facilità. Per le corriere dei pellegrini si può anche fare un' eccezione. Non è la fine del mondo. Ma in un contesto di misure organiche per allontanare il traffico automobilistico dei privati. Padova ha un grande studioso del Pra' come il professor Lionello Puppi. E' stato consultato? Gli è stato consentito di partecipare sul serio ai progetti per il Pra'? Ma neanche per sogno.

Caro Zanonato non ti chiediamo di farci sognare. Ma ti diciamo soltanto di ascoltare con un po' di pazienza e con calma il racconto dei nostri sogni.

* Presidente Amissi del Piovego

1 commento:

Anonimo ha detto...

E' proprio bello quello che sta accadendo, magari ci fosse un luogo come questo blog attivo permanentemente. Finalmente si sentono le idee ed i pensieri delle persone.
Le istituzioni potranno anche dire che siamo masochisti ma un luogo che consente una PARTECIPAZIONE così fa stringere le chiappe a tutti. E' facile governare parlando con frasi ad effetto (vedi titolo di Zanonato), ma sapere che esiste una moltitudine di persone che non si accontentano dei titoli dei giornali ma cercano di farsi un'idea non superficiale mette sicuramente in difficoltà questa classe politica.
Peccato che la stampa, a parte il mattino, sembra non voglia cogliere l'importanza di questa iniziativa.
Questa non è ANTIPOLITICA. E finalmente qualcosa si può muovere.

Ciao e complimenti

piero