giovedì 21 giugno 2007

I. Simonaggio: Confrontarsi e dialogare senza chiusure e pregiudizi.

100 firme per riaprire il dibattito politico a Padova titola il blog dei “Temi perduti”.
Nel frattempo gli intervenuti hanno riempito varie pagine dei giornali cittadini sulla misura della vicinanza e del rispetto del programma elettorale del sindaco e della compagine di centrosinistra uscita vincente al primo turno delle elezioni amministrative del 2004.
L’impressione è che ognuno dica la propria senza un’autentica ricerca di confronto e di dialogo.
Si esprime una verità e una emozione dettata dalla distanza percepita tra i convincimenti, le aspirazioni ed aspettative personali e la realtà.

Ma quante forme o facce può avere la verità?

Il sindaco snocciola dati sul buon lavoro svolto, sull’impegno quotidiano per nulla semplice di amministrare dentro compatibilità definite.
Altri interventi enucleano ed evocano scenari pieni di fascino sulla “città ideale”.
Tenere insieme il positivo giudizio sulle tante opere realizzate o in via di realizzazione con l’impazienza e la speranza di chi vuole una svolta che segni “una radicale discontinuità nelle scelte amministrative” è affidato al dialogo e alla partecipazione politica.
I cinque temi evocati richiedono un paziente lavoro di tessitura di confronto di idee, di comuni strategie, di avanzamenti per consolidare buone pratiche e buone opere.
Volutamente ho proposto un metodo di lavoro che consenta di fare una sintesi efficace delle diverse sensibilità che sono chiamate al confronto.
Sappiamo tutti, troppo bene, che il confronto da solo non basta, ma richiede uomini di buona volontà come si fece nel predisporre il programma elettorale nel 2004.
Il rilancio dell’azione amministrativa passa anche dalla capacità di tenere insieme le diverse sensibilità di una coalizione per raggiungere uno scopo sociale.

Ritengo sia possibile per il tempo a disposizione provare a consolidare alcune grandi intuizioni dell’attuale azione amministrativa.

Partecipazione.

Il programma del sindaco prevede la sperimentazione del Bilancio Sociale e del Bilancio Partecipativo. Si è lavorato, in questi tre anni, sul versante della partecipazione dei Quartieri.
Perché non garantire che nel 2008/2009 sia realizzata l’esperienza del Bilancio Sociale e il Bilancio di Partecipazione come avviato in alcuni Comuni sul finire degli anni 90 in Emilia e Lombardia?
Quindi non solo capacità di informazione e di comunicazione efficace ma impegno teso alla partecipazione responsabile dei cittadini alla vita municipale tenendo insieme diritti con le compatibilità sociali ed economiche e doveri con le scelte di offrire opportunità collettive ed individuali di migliorare il contesto di vita.
Questo consentirebbe, inoltre, di essere il primo Comune della Provincia a definire con questa Amministrazione ulteriori strumenti di confronto con i cittadini come il “Bilancio di Genere” sulle pari opportunità e sulla spesa sociale e il “Bilancio per obiettivi”. Infine il “Bilancio di mandato” al termine del quinquennio concluderebbe nel modo migliore questa esperienza di democrazia partecipata.
CGIL CISL UIL di Padova hanno sollecitato nelle proposte per il confronto sul Bilancio di previsione 2007 questa visione pluriennale e strategica della conduzione della “macchina comunale”. Il sindaco Zanonato è amministratore capace di costruire questo percorso che renderebbe chiara la misurabilità del miglioramento apportato alla vita dei cittadini.

Progresso sociale ed economico
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Il progresso si può misurare con molti indicatori di sviluppo. Uno di questi è sicuramente la percezione di come sia vissuta la città dai soggetti più deboli e con minori risorse. La città amica delle persone con più problemi economici e di sicurezza sociale. Su questo percorso si è fatto molto ( indicativa la variazione incrementale della spesa sociale del Bilancio tra il 2004/2006) consolidando ed ampliando una buona rete sociale da sempre patrimonio autentico della città di Padova.
Molto rimane da fare di fronte a vecchi e nuovi bisogni della popolazione.
Il benessere da assicurare ai cittadini è fatto di molte cose, tra le quali il diritto alla mobilità delle persone, il rispetto e la salvaguardia dei beni primari come l’aria e l’acqua. Su questo terreno è indispensabile una forte discontinuità generale per cambiare il modello di sviluppo e dare più speranze di vita alle giovani generazioni.
Siamo convinti che molto lavoro di qualità sia stato realizzato in questa direzione grazie anche all’impulso significativo dell’assessorato all’ambiente.
Sposare la sostenibilità è vincolante nelle scelte amministrative per ridurre il consumo di territorio.
La percezione che la politica debba mettere al centro del proprio agire il disegno strategico urbanistico di città che vogliamo è una opportunità e un vincolo cui siamo tutti tenuti. Crescita qualitativa che valorizzi il territorio e i saperi in particolare per i beni fondamentali e non riciclabili per limitare il consumo dei suoli.
Su questi temi allargati alla città metropolitana la riflessione è tuttora insufficiente stretta tra politiche neoliberiste di consumo del territorio ( diritto di proprietà = diritto di edificazione) dove agisce la lobby degli affari molte volte a scapito dell’interesse generale pubblico.
Non basta più la sola mitigazione dell’appetito dei costruttori ma serve rilanciare una strategia che salvaguardi il suolo e i vuoti funzionali alla vivibilità e al benessere delle persone che popolano le nostre città.
Il Comune di Padova può utilmente far scuola per invertire il ciclo edilizio di questi decenni.
Infine non va sottaciuta l’importanza della riqualificazione della zona est della città tra cui il superamento del ghetto di Via Anelli. Questa opera oramai in via di conclusione, con la collocazione in altri quartieri di centinaia di famiglie di cittadini migranti senza alcuna tensione sociale, da sola merita un attestato di stima e fiducia dal grande valore simbolico per il buon lavoro sin qui svolto in condizioni tutt’altro che facili da tutta l’Amministrazione Comunale per la forte pianificazione tesa all’inclusione e integrazione.

Mobilità sostenibile.

Su questo terreno è avvenuta una autentica rivoluzione grazie all’impegno dell’attuale amministrazione comunale ( allargamento della Zona a traffico limitato, potenziamento dei mezzi innovativi a metano, assunzione di nuovi mezzi, avvio concreto del metrobus, completamento dell’anello delle tangenziali, nuove piste ciclabili). Tutto ciò non basta per affermare che si è in presenza di una riduzione del traffico veicolare privato e di una moderna mobilità sostenibile con il territorio.
Le scelte poi non sono sempre lineari come la riproposizione dei parcheggi in zone centrali, le arterie di cui denunciamo la dubbia utilità ( Raccordo anulare), la mancata pianificazione della Ferrovia Padova/Chioggia o della gronda sud.
Su questo versante ci sono impegni da tradurre in maggiori fatti concreti quali il reale potenziamento del trasporto pubblico e lo sviluppo della rete ferroviaria provinciale al servizio delle persone e delle merci, l’integrazione dei servizi di APS Mobilità e SITA, la risoluzione di nodi stradali critici come gli accessi alla città ( es. Castagnara), le corsie riservate per la circolazione del metrobus.

Ritengo che non siano necessari appelli di schieramento ( pro o contro) sui “temi perduti” ma lavorare al confronto sul merito delle singole proposte e situazioni per favorire una città più aperta, accogliente, democratica, vivibile per tutti i cittadini.
Noi non mancheremo a nessuno degli appuntamenti prossimi, orientati con spirito costruttivo a favorire partecipazione delle associazioni, delle organizzazioni sindacali, della società civile, dei cittadini portatori di interessi.

Ilario Simonaggio

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Come firmataria dell'appello temi perduti mi fa molto piacere che il segretario generale della CGIL rilanci in avanti proponendo una strada concreta di dialogo e contronto.
Fa il suo mestiere di sindacalista, propone concertazione, indica una strada per la ricerca di un accordo.
Sono proprio curiaosa di leggere cosa e come reagiranno i partiti del centro sinistra che si sono fin qui chiusi a riccio (se non ho capito male c'è in città un controappello?) alle indicazioni/auspicio della più grande e rappresentativa organizzazione di sinistra.
Aspetto curiosa ed ingenua, Caterina Negro

Anonimo ha detto...

Così come ha fatto anche in altre occasioni, il Sindaco risponde alle sollecitazioni a dare concreta attuazione ai suoi stessi impegni accusando i suoi critici di essere degli irresponsabili fautori del no per il no. Risposta così evidentemente fuori bersaglio in questo caso (i 100 lo sollecitano a fare, non a non fare), da non aver bisogno di altri commenti.
Ma è vero che molte iniziative dell’Amministrazione, soprattutto in ambito urbanistico, hanno avuto un corale “No” come risposta. Perché? Perché i cittadini si sono ormai resi conto, o sentono a livello inconscio, che non si può continuare a “fare” all’infinito. Il costo, in termini ambientali, sociali ed anche economici, di nuovo cemento, asfalto, attività ed abitanti è ormai proibitivo. Le iniziative che vanno nella direzione di una “crescita” così come concepita da Zanonato - e, ahimè, dalla maggior parte dei politici in tutto il mondo – vengono respinte dai cittadini perchè non possono che peggiorare la qualità della loro vita e rendere sempre più probabile il collasso, prima o poi, dell’intero sistema socioeconomico.
L’Amministrazione smetta di promuovere la “crescita”, e promuova invece lo sviluppo, che è tutt’altra cosa.
Mario Zoratti