martedì 26 giugno 2007

M. Ulliana: Cambridge città d'acque. Perchè Padova no?

It's impossible, that's incredible...ohps, sorry,.. scusate, è difficile dire, in italiano o in inglese che sia, l'entusiasmo suscitato dalla trasferta della scorso week end in Cambridge per l'incontro tra gli Amissi del Piovego e i Friends of the Cam (gli amici del Cam, il fiume cittadino da cui deriva il nome Cambridge, "Ponte sul Cam").

Non solo per lo scambio delle reciproche tecniche di voga in piedi. La loro "punting", su tipiche imbarcazioni di legno a fondo piatto manovrate dal "punter" tramite una pertica. E la nostra Voga alla Veneta, che praticheremo nel ritorno del gemellaggio il prossimo 23 giugno, nel corso della Festa dell'Acqua e della regata di San Giovanni, al Portello e in Golena di S. Massimo.

Ma anche per il contesto ambientale, culturale e sociale di questa cittadina inglese, notissima nel mondo per la sua importante università, che ha sfornato decine e decine di premi Nobel, un po' meno nota a noi per le caratteristiche urbanistiche di governo del territorio e di valorizzazione delle sue acque, elemento catalizzatore del vivere, essenza dell'identità, rispettate quanto il genius loci.

Cambridge come Padova, si potrebbe dire soffermandoci sulle premesse: storia, cultura, tradizioni, territorio. Cambridge, territorio, d'acque, come Padova.

In realtà le differenze le si notano a livello di quotidiana qualità della vita.

Lì i grandi parcheggi sono fuori del centro abitato ("Park and Ride", "Parcheggia e Vai", lo slogan). Qui invece si sono progetti di mega parking centrali sotto e sopra terra. Là un sistema flessibile dedicato alla mobilità integrata fatta di bus, treni, taxi a volontà, piste ciclo-pedonali, e in ultima pure risciò e piccoli economici velivoli, per tutte le ore, le tasche e i clienti. Qui un tram su rotaia, quindi poco flessibile, unica soluzione innovativa per la mobilità, a parte le nuove strade automobilistiche. Bici a volontà, là. Bici a volontà qui. Ma nessuna pista ciclabile è occupata come qui da auto private in sosta. Chi guida ha il rispetto sacro di pedoni e ciclisti. Le regole del codice della strada sono osservate e fatte osservare. Nessun abitante di Cambridge pretende di avere l'auto sotto casa, negozio, parrocchia, palestra, ospedale, o ufficio. Là valorizzazione e rispetto dei corsi d'acqua. Qua canali tombinati. A Cambridge vi è una chiara identità british, dovuta alla conservazione del patrimonio monumentale ed edilizio storico, anche se la popolazione è cosmopolita. A Padova è continua ricerca ostinata di soluzioni di edilizia anonima, con moderne cliniche universitarie costruite sopra mura e bastioni cinquecenteschi, e la pretesa poi che il foresto parli veneto.

Non da ultimo, a Cambridge, abbiamo constatato lo straordinario rapporto con l'acqua, vissuta come elemento naturale ed integrato dell'urbanistica, della socialità, della cultura, dello studio, dell'economia. L'acqua è animata. E' viva. E' fatta vivere. Grazie alle scelte urbanistiche. Sono decine le remiere che si affacciano sulle acque del centro. Decine i punti di noleggio. Migliaia le persone che vogano o sono semplici passeggeri portati con le imbarcazioni. Insomma si godono il contesto. Particolare in questo ultimo fine settimana per altro, per l'occasione delle feste di fine anno accademico, coincise con la nostra visita.

Abbiamo provato il punting, e osservato dall'acqua del Cam le meraviglie dei numerosi college che vi si affacciano, o meglio, che fanno da quinta a meravigliosi prati verdi (all'inglese) quasi a raso, sulle acque del Cam. Le rive sono perfettamente palificate con pali di legno per la stabilità di rive e alveo. Sulla riva di fronte al prestigioso centrale e monumentale King's College tranquille pascolavano le mucche. Nessuna vergogna della natura e nessuna spculazione edilizia pronta a trasformare uno spazio "vuoto" centralissimo in qualcosa di pieno (di soldi). Il Major (Sindaco) e la cittadinanza l'avrebbero impedito.

Infine abbiamo potuto osservare anche dal cielo, con il Cessna dell'areoclub locale, pilotato da uno dei vogatori inglesi (dall'acqua all'aria), l'area del Cambridgeshire, dove scorrono diversi rivi, tra cui il Cam. E' un tripudio dall'alto di colori verde, marrone, celeste. Tante piccole darsene con piccole imbarcazioni. Nessun tetto griggio cemento tipico dei capannoni veneti delle diffuse zone artigianali-industriali (una per comune). Le zone industriali e artigianali ci sono anche là, ma le hanno distribuite in modo da non inquinare il paesaggio (anche l'occhio vuole la sua parte). L'economia, anche turistica, non ne ha risentito di certo, visto che comunque la modernità al top delle tecnologie è ben presente, ma non invasiva. E' l'applicazione logica, presente e futura, che il convivere in un ambiente naturale con le comodità più attuali e ben organizzate può essere molto produttivo, soprattuto di energie mentali. Semplice ricetta, semplice come bere un bicchier d'acqua. Acqua come bene prezioso, però.

Amissi del Piovego

Maurizio Ulliana

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