martedì 19 giugno 2007

A. Solero: Al pessimismo della ragione oppongo ottimismo

Mi permetto di intervenire nel dibattito in corso, nella speranza che queste mie poche righe vengano lette per quello che sono: le considerazioni di una cittadina che ancora spera di dare un senso alla propria partecipazione. Ormai è d’obbligo tacciare chi osa esprimere un commento, ancorché un dissenso come disfattista o poco realista. Pensate che, nella mia ingenuità, quando ho deciso di firmare la lettera delle “100 firme” l’ho fatto con il proposito preciso di dare un contributo “costruttivo” alla partecipazione politica nella speranza di incoraggiare e di “aumentare il potere contrattuale” degli assessori più propositivi (v. Bicciato, v. Ruffini) affinché avessero più forza per realizzare i loro progetti.
Perché se è vero che per via Anelli, per i laboratori di quartiere per agenda 21 lo sforzo c’è stato, mi permetto di ricordare che per altri aspetti (non li elenco, voglio solo nominare il famigerato progetto di parcheggio sotterraneo nell’ex foro boario con terminal per autobus a ridosso del Santo!) la sensazione è che chi ha tentato di cambiare davvero il corso delle cose e di rispettare il programma elettorale sia stato lasciato solo a gestirsi i problemi, mentre altri brindavano allegramente a nuovi accordi di palazzo e a nuove edificazioni.
La mia è una visione incompleta, parziale, errata? Possibile, ma questa è l’informazione che passa.
Allora si torna sempre a ragionare di partecipazione, e di modi di fare politica: quali sono i luoghi, i tempi, le situazioni, in cui si può veramente dar voce al confronto, alla discussione?
Come si fa a ricordare a coloro che sono stati eletti che è necessario che del proprio operato rispondano ai cittadini e non a sé stessi?
Per quel che mi riguarda, al pessimismo della ragione (e del cosiddetto “realismo” che sembra pervadere tutte le scelte) oso opporre uno straccio di ottimismo; confido ancora che questa lettera sortisca l’effetto sperato: riaprire il dibattito in città sul programma elettorale, interrogarsi sul senso di alcune scelte, rimettere in movimento i canali della comunicazione e della partecipazione responsabile.

Agnese Solero

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Brava, concordo

toni ha detto...

si vuole edificare al foro boario, si vuole edificare tutta l'area piazzale boschetti (un auditorium? nell'era degli mp3! e un..posteggio!), si è edificato selvaggiamente dietro il parco iris, si sta costruendo un centro commerciale in via guasti... e così via.
Intanto per i ciclisti sul ponte del Bassanello non si fa nulla. Andare in Guizza o Paltana è una sfida quotidiana.
Ridicola la striscia gialla in via del Santo che vorrebbe essere una pista ciclabile (sempre occupata da auto e moto in sosta). Le riviere sono off limits per le bici, davanti al municipio idem. Vorrei sapere come si fa ad andare in stazione in bici.
Questa amministrazione dovrebbe smetterla col cemento e pensare ai ciclisti e al verde pubblico. Padova manca di un parco che si possa definire tale.