giovedì 21 giugno 2007

E. Franzin: Zanonatomio

Giustamente un gruppo di elettori di Flavio Zanonato ha aperto la questione dei “Temi perduti” cioè di alcuni punti del programma elettorale del 2004 che sono stati dimenticati o che sono sbiaditi.
Mancano ancora due anni alla scadenza del mandato di Zanonato, un tempo che può essere prezioso, e non vedo per quali ragioni gli elettori non possano criticare e avanzare delle proposte di correzione dell’azione amministrativa della attuale Giunta comunale.
Ritengo che alcuni interventi del sindaco: via Anelli, multe ai puttanieri, commemorazione delle due vittime delle Brigate rosse siano stati molti giusti. Zanonato ha attirato l’attenzione sul piano nazionale e se lo è meritato.
Invece sul piano urbanistico e ambientale la situazione è ben diversa. Io ritengo che la più importante decisione sul piano urbanistico sia quella relativa al trasferimento della zona ospedaliera. Non ho condiviso la decisione di collocare il monumento di Daniel Libeskind sulla golena delle Porte Contarine (area verde fra il Naviglio e il Piovego). Non ho condiviso la decisione di costruire l’Auditorium a piazzale Boschetti o delle autocorriere (area verde lungo il Piovego).
Il famoso o famigerato parco delle mura e del Piovego rischia di diventare una balla mostruosa. La chiacchiera delle chiacchiere. La sinistra DS padovana, che deriva dal PCI, non ha una tradizione culturale positiva in materia urbanistica. Nessuno ci crederà ma quando il rettore Guido Ferro e il sindaco Cesare Crescente hanno deciso, contro la volontà dell’urbanista Luigi Piccinato di costruire il Policlinico universitario sopra il bastione G. Cornaro, le mura cinquecentesche e di tombinare il canale dei Gesuiti San Massimo a Padova nessuno se ne è accorto. Altri tempi. Altri partiti di sinistra. Altra cultura. Padova per molti aspetti è la sua facoltà di medicina. E’ la sua sanità. L’attuale zona ospedaliera, un potente attrattore di traffico e quindi di inquinamento, colloca Padova fra le città del Terzo mondo. Altro che eccellenza della medicina padovana.
Il sindaco Zanonato davanti al gruppo Doroteo alleato al presidente della Regione sostanzialmente subisce, lascia fare. Forse è una questione di rapporti di forza. Ma non ha espresso delle posizioni adeguate, forti, precise. Le sinistre padovane, molto acefale, lasciano che siano i dorotei a organizzare i convegni affollati sulla nuova ospedaliera. Le sinistre padovane sono subalterne da sempre sul piano urbanistico e i dorotei se le mangiano come biscottini.
La decisione urbanistica più importante è oggi quella relativa al trasferimento dell’ospedale e del Policlinico universitario.
Legambiente ha un ruolo decisivo visto i caratteri molto particolari dei Verdi padovani diciamo un po’ pazzerelli. Legambiente dopo aver ottenuto un grosso risultato con il referendum dell’Arcella poi ha mollato la presa. Gravissimo errore. Dobbiamo avanzare delle proposte per la riqualificazione dell’Arcella se è necessario pagando di tasca nostra un urbanista.
Legambiente che ha un notevole prestigio in città secondo me non ha ancora deciso dove concentrare le sue forze, che non sono infinite. Io credo che si della impegnare su due punti: trasferimento della zona ospedaliera, controprogetto per la riqualificazione dell’Arcella.
Molti di noi conoscono il ruolo nefando della Curia e dell’Istituto per il sostentamento del clero di Padova sul piano urbanistico. E il loro collegamento con la burocrazia comunale del settore urbanistica. Se il sindaco Zanonato non è capace di far partire una nuova urbanistica per Padova, dobbiamo farlo noi. Prima o poi ci seguirà.

Elio Franzin

1 commento:

Anonimo ha detto...

Condivido l'analisi che fa Elio Franzin. Quanto alle sue proposte rimando all'intervento di Lorenzo Cabrelle, pubblicato su questo blog, la riposta sulla questione Arcella San Carlo.
Per quanto riguarda l'ospedale se ne può parlare, ma dobbiamo approfondire di più.
Lucio Passi - Coordinatore Legambiente