lunedì 18 giugno 2007

A. Motta P. Wieczorek: Né processi né slogan: una piccola proposta di dialogo

La "provacazione" dei 100 e la garbata risposta del sindaco ci pare che stiano dando dei frutti: si ricomincia a parlare con quella parte di società che, a torto o a ragione, si sente esclusa da alcune scelte dell'amministrazione, anche se si tratta solo di una parte di cittadini e credo che faccia bene il sindaco a ricordarlo. In città vivono infatti imprenditori, commercianti, impiegati, immigrati ecc. e il sindaco deve dare risposte alle esigenze di tutti. Tuttavia esiste a Padova un movimento di persone e associazioni che segue con particolare attenzione gli avvenimenti cittadini, è attento alle tematiche ambientali e alle scelte urbanistiche, esprime desiderio di partecipazione. Anche con questi soggetti fu elaborato un programma elettorale che certamente ha dato buoni frutti, come ricordano Bicciato e Bastianello ed altri riconoscono. Padova è infatti la prima città italiana nella raccolta differenziata e guida il gruppo nazionale degli enti locali di Agenda 21 per Kyoto, a Padova è stato assegnato il premio nazionale per il miglior Piano Energetico, e il riconoscimento nazionale di città equa e solidale; intelligente inoltre è stato il comportamento sui temi dell'immigrazione in Via Anelli come sui percorsi di convivenza, sulla promozione della cultura della non violenza e, da ultimo, sui mediatori culturali ecc.
Il sindaco nella risposta ai 100 afferma che "Questa discussione è comunque un'occasione utile per fare il punto, dopo tre anni di governo cittadino e per aprire un confronto sul futuro". Non si tratta di una "verifica", perché non è in discussione il sostegno alla giunta, quanto invece di un'occasione per riannodare i legami con quel mondo di associazioni e persone che oggi manifestano perplessità su alcune scelte fatte. Momenti di crisi nel rapporto tra amministrazione e cittadini ci sono stati ed è bene parlarne. Ricordiamo solo due esempi: il referendum all'Arcella, in cui circa settemila cittadini hanno bocciato la proposta della giunta, e l'edificazione di un complesso ampio di appartamenti al parco Iris, che sottrae spazio al verde pubblico, scelta fatta dall'amministrazione comunale, con una variante al piano regolatore, che ha abbassato l'indice di fabbricazione, ma che ha ugualmente procurato proteste di comitati e cittadini.
Riprendere la discussione ora che si è riavviato un dibattito su nuove forme di partecipazione è giusto. Nessuno scandalo quindi, solo una discussione franca e leale, che dovrebbe svolgersi pubblicamente, come sta avvenendo, e magari un domani non solo sulle pagine dei giornali o su un blog, per quanto meritorio. In questo senso ci permettiamo di avanzare una modesta proposta: perché non programmare (da settembre, se si ritiene che l'estate sia ormai troppo vicina) degli incontri su alcune delle questioni sollevate, ai quali partecipino tanto il Sindaco o altri rappresentanti della giunta, quanto i suoi "critici", quanto soprattutto i tanti cittadini che sono coinvolti direttamente dalle scelte in questione? Noi crediamo che ciò sarebbe utile e importante, a patto che lo si faccia con intento costruttivo da tutte le parti. In questi incontri si potrebbero anche avanzare proposte concrete per dare forza ad un'idea e ad una pratica della partecipazione che non si limiti alla pur importante versione "di un'ampia consultazione" che ne dà il sindaco, ma si estenda a forme di "devoluzione" del potere decisionale, tramite gli enti periferici come i consigli di quartiere, ai cittadini.
Nessun processo, quindi, nessuna abiura: ma nessuna autosufficienza, e niente slogan. Solo con la responsabilità di tutti sarà possibile fare di questa vicenda un'occasione di dialogo e di miglioramento della vita nella nostra città.

Attilio Motta
Paolo Wieczorek

1 commento:

Anonimo ha detto...
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