mercoledì 20 giugno 2007

F Andreose*: Dire di no a volte rafforza il centrosinistra

Caro Sindaco,
il documento elaborato da alcune associazioni e pubblicato martedì scorso dal Mattino non porta le nostre firme perché non reputavamo fosse lo strumento opportuno per un confronto tra il primo cittadino di Padova e un partito che, come il PdCI, ne ha fortemente sostenuto l’elezione.
Non possiamo però negare di condividerne i contenuti, che interpretiamo come esortazioni alla piena realizzazione di un programma elettorale che noi tutti abbiamo condiviso nel lontano 2004, e non come critiche all’operato dell’amministrazione.
L’obiettivo dei firmatari del documento, come pure quello del nostro partito, è chiaro: migliorare la qualità della vita nella nostra città, rafforzare e far recuperare consensi al centrosinistra padovano, continuare a lavorare tutti per il buon governo della città.
Talvolta anche a costo di pronunciare dei sani e costruttivi “no” o di disapprovare pubblicamente il Suo operato,
Se il centrodestra riesce a mantenere l’unità serrandosi attorno alla figura di un uomo forte (Berlusconi o Galan che sia), siamo convinti che l’autocrazia non funzioni per il centrosinistra e che non sia possibile governare una città o un Paese partendo da un programma condiviso per arrivare alla gestione oligarchica e non partecipata della cosa pubblica.
L’unità del centrosinistra si fonda su altri presupposti, si realizza in un quotidiano dialogo tra le diverse anime che lo compongono, in un confronto che non termina il giorno dopo le elezioni.
Forse nel 2004 abbiamo tutti frainteso la Sua idea di partecipazione, forse nessuno dei firmatari del documento è stato invitato alle iniziative di “informazione, coinvolgimento, discussione, ascolto, confronto con tutti i cittadini interessati ad un problema”, all’ “enorme quantità di incontri e di riunioni” cui Lei scrive di aver partecipato.
Forse abbiamo sbagliato a credere che partecipazione significhi anche coinvolgimento nel governo della città di quelle forze politiche che, come il nostro partito, hanno sostenuto la sua elezione senza ottenere rappresentanza in consiglio comunale.
Durante le recenti vicissitudini per la nomina del nuovo assessore, i quotidiani hanno collocato il PdCI fuori della maggioranza. Non è vero, e ci dispiace che le nostre posizioni vengano desunte dalle opinioni riportate di un consigliere.
Forse, se i livelli di comunicazione con l’amministrazione fossero migliori e continui, noi non dovremmo ricorrere ai giornali per farle pervenire le nostre opinioni, per comunicarle che la nostra lealtà alla maggioranza non è in discussione, ma che non siamo nemmeno disposti ad avallare qualsiasi decisione della giunta.
Crediamo che una verifica di programma sui cinque temi indicati dal documento e un aperto confronto con i cittadini e con le forze politiche e associative che hanno portato alla Sua elezione siano un passaggio obbligato per rilanciare il centrosinistra a Padova.
Ovviamente è un consiglio, non una critica.


*Francesca Andreose
per la Segreteria provinciale
del Partito dei Comunisti Italiani

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